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ESSERE ASSERTIVI OVVERO IL DIRITTO DI ESSERE SE STESSI

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Il comportamento assertivo è quel comportamento attraverso il quale si affermano i propri punti di vista, senza prevaricare né essere prevaricati.

Potremmo anche definire l’assertività come quel punto d’equilibrio fra uno stile comunicativo passivo ed uno aggressivo. l’essere assertivo permette all’individuo di esprimere le proprie opinioni, le proprie emozioni e di impegnarsi a risolvere positivamente le situazioni e i problemi. Il comportamento assertivo quindi non è intermedio tra il comportamento aggressivo e passivo, ma può essere definito come la capacità di ridurre le proprie componenti aggressive e passive. L’assertività è un modo di comunicare che nasce dall’armonia tra abilità sociali, emozioni e razionalità senza necessariamente modificare la propria personalità. In questa integrazione entra in gioco l’aspetto neurovegetativo per le emozioni, quello motorio volontario per i gesti e le azioni ed infine quello corticale-cognitivo per i pensieri e le verbalizzazioni. Tra questi tre aspetti della personalità esiste un rapporto di interdipendenza per cui migliorare l’assertività significa agire su ognuno dei tre. Occorre sviluppare nuove abitudini di comportamento e perfezionare l’educazione dei sentimenti e delle emozioni. E’ dunque necessario un percorso di conoscenza personale delle proprie emozioni che entrano in gioco in alcune situazioni di vita migliorando la consapevolezza di se stessi e  del proprio modo di interagire con le altre persone. Questo permette di conquistare una maggiore libertà espressiva uscendo dalla dualità aggressività/passività, una capacità di affrancarsi dai condizionamenti ambientali negativi, una conoscenza di sé e della propria personalità,  dei propri diritti assertivi incluso quello della reciprocità, ovvero il medesimo diritto di comunicare desideri e convinzioni e di perseguire obiettivi individuali viene riconosciuto anche agli altri. La persona assertiva sa esprimere in modo chiaro, emozioni, sentimenti, esigenze e convinzioni personali riducendo sempre più le sensazioni d’ansia, disagio o aggressività. A questa modalità comunicativa si contrappone uno stile comunicativo passivo e aggressivo. La persona con una modalità aggressiva  tende ad essere concentrata su se stessa, sui propri bisogni o diritti senza consediderare l’altro, ma ci sono altre forme di aggressività che possiamo definire indiretta come ad esempio il sarcasmo.

Il soggetto con uno stile di comunicazione passivo pensa più ad accontentare gli altri che non se stesso, è facilmente influenzabile e subisce le situazioni senza opporsi. È un soggetto che ha un’elevata ansia sociale, che non riesce ad esprimere adeguatamente i propri bisogni e le proprie esigenze. Il suo obiettivo è ottenere il consenso di tutti ed evitare qualsiasi forma di contrasto con gli altri. Nel breve termine questo tipo di atteggiamento è utile per ridurre l’ansia, ma finisce col limitare notevolmente la capacità dì azione della persona. Alla base di questo atteggiamento vi sono spesso sensi di colpa associati ad una forte componente ansiosa.

Diritti assertivi

  • il diritto di fare qualsiasi cosa, purchè non danneggi nessun altro.
  • il diritto di dire NO, senza sentirsi in colpa.
  • il diritto di fare richieste ad un’altra persona, dal momento che riconosco all’altro l’identico diritto di rifiutare.
  • il diritto ridiscutere il problema con la persona interessata, e di giungere a un chiarimento.
  • il diritto di avere idee, opinioni, punti di vista personali e non necessariamente coincidenti con quelli degli altri
  • il diritto a che le proprie idee, opinioni e punti di vista siano quanto meno ascoltati e presi in considerazione (non necessariamente condivisi) dalle altre persone
  • il diritto ad avere bisogni e necessità anche diverse da quelle delle altre persone
  • il diritto a provare determinati stati d’animo ed a manifestarli in modo assertivo se si decide di farlo
  • il diritto di commettere degli errori, in buona fede
  • il diritto di decidere di sollevare una determinata questione o, viceversa, di non sollevarla
  • il diritto di chiedere aiuto.
  • il diritto di ESSERE realmente SE STESSI, anche se questo significa a volte contravvenire a delle aspettative esterne.

Come recita un aforisma zen “un cammino è fatto di mille passi”. Incominciamo, un passo alla volta, a fare il cammino verso l’assertività.

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